14 Maggio 1988: con un interminabile concerto a New York si celebrava il 40° Anniversario dell’Atlantic Records e sul palco del Madison Square Garden, fra le tante celebrità chiamate ad esibirsi, apparivano Keith Emerson e Carl Palmer in rappresentanza di ELP. Eseguivano una straripante medley di “America” e “Rondo” con inevitabili citazioni classiche di Rimsky Korsakov e Bach, ma al loro fianco non suonava Greg Lake, bensì il bassista americano Robert Berry.
A fine marzo, Emerson, Berry e Palmer avevano pubblicato per la Geffen un album a nome 3, “…To The Power Of Three”, che resterà l’unico loro exploit di studio; un mirabile punto d’incontro fra rock sinfonico ed AOR, già sperimentato da Palmer negli Asia, ma inedito per il campione delle tastiere progressive, che infatti non rinunciava al suo momento epico di gloria, nella monumentale “Desde La Vida”. Sebbene i 3 fossero in tour negli U.S.A., in quell’occasione non potevano presentarsi come tali, ma restò comunque il momento di maggior esposizione della loro fugace carriera. Robert Berry, cantante e polistrumentista californiano che aveva esordito negli Hush (1977), un gruppo minore della prolifica scena pomp-rock, e nell’85 si era riproposto come solista con l’album “Back To Back”, rimarrà particolarmente legato a quell’esperienza. Nonostante rilevanti collaborazioni successive, Berry ha dichiarato che “suonare con Keith Emerson resterà il momento più alto della mia vita artistica” e ricordiamo che Cozy Powell, nonostante il suo invidiabile pedigree, affermò a sua volta di non aver mai conosciuto musicisti del livello di Keith e Greg. Non meraviglia dunque che Berry abbia voluto valorizzare l’eredità di quel trio. Trent’anni dopo (2018), è uscito per la Frontiers “The Rules Have Changed”, con la sigla 3.2, che includeva composizioni e parti strumentali di Berry ed Emerson, prima della tragica morte di Keith nel 2016.
Robert riappare oggi con un nuovo singolo, “A Fond Farewell”, decisamente sulla scia degli originali 3, con altrettanto gusto melodico ed un arrangiamento di tastiere memore del pur irraggiungibile maestro. E’ il preludio al terzo album “Third Impression”, che uscirà nel febbraio 2021 e comprenderà un altro lascito del connubio Berry/Emerson, l’inedito “Never”. I numerosi lettori che hanno apprezzato il nostro Tributo al 50° Anniversario del primo ELP, sono pregati di prendere nota.
Robert Berry è un musicista molto versatile e preparato, ma le sue qualità umane sono persino superiori. Su facebook c’è un gruppo dedicato ai 3 e Berry vi partecipa attivamente, mostrando una sensibilità e una devozione encomiabili. Grande persona! Il disco del 1988 “… to the Power of Three” aveva scontentato molti fans di ELP, ma alla lunga ha retto la prova dello scorrere del tempo e, oltre al capolavoro “Desde la Vida”, contiene almeno altri 3/4 brani di livello superiore alla media. Due anni fa con “The Rules Have Changed” i 3.2 hanno convinto anche i più scettici che la collaborazione Emerson – Berry funzionava benissimo, nonostante l’assenza fisica del tastierista inglese. Ora il terzo tassello si preannuncia altrettanto interessante. La musica mantiene vivi i ricordi e li proietta nel futuro.
Ciao Paolo, sempre esaustivi i tuoi interventi. Ricordo bene come “…To The Power Of Three” avesse suscitato perplessità negli incorruttibili del progressive per le inclinazioni “radiofoniche”, ed era capitato (nonostante il gran successo) anche all’illustre precedente del primo Asia. Per chi come me ha molto amato anche l’AOR di qualità, il problema ovviamente non sussisteva. Auspichiamo dunque che “Third Impression” confermi il valore del lavoro di Berry. Grazie!
Il problema di Three? Venire dopo Emerson, Lake & Powell!
Berry ha dovuto vivere la frustrante circostanza di lavorare ad un album con Keith e vedere la signora con la falce interrompere tutto. A lui va il merito di non essersi dato per vinto ed ha lottato contro mille difficoltà legali per portare a termine 3.2 che è un bell’album.
Lo ritengo un artista che ha raccolto meno di quanto meritasse nella sua carriera. Era ad un passo dall’entrare negli Asia, belle prestazioni coi Magellan, ma è la sua positività che mi lascia impressionato. E ha grande rispetto per il suo pubblico. Il nodo al fazzoletto è d’obbligo per me.
Grazie Leandro, offri un giusto riconoscimento a Robert Berry, un veterano che non ha mai avuto troppa fortuna e non certo per demerito. A lui va il nostro totale rispetto. Ciao
Grazie Beppe,
Ho, direi, tuuto di Robert Berry compreso il mitico “Pilgrimage…” ed anche la soundtrack del fantasy book/video game “The wheel of time”.
Quindi anche questa terza colorazione della copertina di “3” sarà mia a scatola chiusa.
Dovevo vederlo live a luglio, di supporto ai Big Big Train, avevo già i biglietti…poi l’emergenza Covid ha spazzato via tutto….peccato.
Un saluto
Ottimo Fulvio. La pronta attenzione verso artisti non di primo piano (in termini di notorietà) ma di comprovato valore è sempre gradita. Un saluto a te
Grande Musicista ingiustamente sottovalutato. Il suo album solista “Pilgrimage to a Point” è spettacolare !
Buonasera Beppe !
Buonasera Nevio. La citazione di “Pilgrimage” di Berry mi conferma che qui non leggono degli sprovveduti! Permettimi la battuta e grazie,