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SHORT TALK

Beppe Casini : Il pennello Rock

Di 16 Dicembre 20204 Commenti

Beppe Casini Il pennello rock

Scrivo per lavoro e per piacere. Mi è stato chiesto molte volte di scrivere prefazioni per libri o opere di amici o conoscenti. Ho sempre cortesemente declinato la richiesta per un motivo tanto semplice quanto banale : sapevo che sarei stato costretto a dire cose che non pensavo, a spiegare che l’autore era bravo e competente, che la sua arte o la sua scrittura erano da seguire… o acquistare.

Perché se decidi di scrivere un qualcosa che introduce all’arte di qualcuno, non puoi metterti a filosofare o fare contorcimenti dialettici per dire e non dire : tutto deve essere immediato e chiaro. O almeno io la penso così.

Perché quindi stavolta scrivo qualche riga per un amico ? Perché so di non dover raccontare fesserie, di non dovermi nascondere dietro ad aggettivi o di inventarne di nuovi per descrivere quello che lui, Giuseppe “Beppe” Casini, sa fare.

Conosco Beppe da una vita. Da quando lui lavorava per un negozio di dischi e ne era l’anima e il perno accentratore. Lo conosco da quando mi portava l’ultima uscita a casa pur sapendo che non sempre sarei stato in grado di pagargliela subito. Lo conosco da quando aveva la sua personale distribuzione di dischi e contemporaneamente dipingeva quadri che vedevo sempre più spesso in negozi di qualità. Ricordo che una volta, non sapendo che fosse opera sua, mi domandai chi fosse quel pazzo che aveva saputo fare una sorta di collage in legno di uno dei miei idoli musicali. Parliamo di parecchi decenni fa.

Beppe è strano e contorto, emotivo ed emozionale, estroso e introverso, esplosivo e ironico, affettuoso e sensibile quanto tagliente e crudele, realista a volte come solo gli artisti, mi dicono, sappiano essere. Se da tutte queste caratteristiche possiamo individuare un artista, beh allora Beppe Casini lo è al cento per cento.

Ma la realtà è che la sua Arte, la sua Opera mi piace davvero ! Perché se anche a uno come me, che giudica l’opera solo da due estreme considerazioni, mi piace e non mi piace, senza sapere nulla di storia dell’arte e delle tecniche pittoriche, le immagini che Beppe sa riprodurre toccano e danno emozione, allora vuol dire che siamo davanti a un artista vero, reale. A uno bravo.

Giuseppe Casini dipinge in vari modi e stili che io, in buona fede, non saprei descrivervi; neorealismo forse ? Ma non è questo che importa. Ciò che conta è che nei suoi dipinti, nelle sue tele, emerge fortemente una passione sfrenata, una conoscenza profonda del soggetto. Perché Beppe, quando dipinge, alla immagine del musicista o del soggetto occasionale noto o meno, aggiunge la sua personalissima visione artistica. Traduco : se dipinge Roland Kirk o Sun Ra o Frank Zappa o Jimi Hendrix o George Clinton non si tratta di riprodurre una immagine di un musicista, ma di dar vita, su di una tela, alla sua musica che lui, il pittore, conosce profondamente.

Perché questo vigliacco…tanto mi fa arrabbiare quando vedo le sue tele e mi sorprende… è un grande appassionato e conoscitore, divoratore di musica ed è questo l’elemento che lo separa nettamente da qualsiasi altro pittore che scelga di cimentarsi con immagini di artisti popolari. E per di più ha anche una conoscenza vasta e multiforme di molte forme musicali, di molte correnti, cosa che gli permette di spaziare all’interno di un mondo che ha aspetti e caratteristiche opposte e divergenti.

Cosa direbbe un critico della sua Arte ? Non ne ho idea. Non ho idea di quali aggettivi saprebbe utilizzare. Io posso solo dire che avere, per me tre suoi quadri in casa e passare davanti a un enorme Jerry Garcia che sorridente affianca il teschio del Morto Riconoscente e che mi risulta cangiante a ogni cambio di luce delle mie scale o vedere il sorriso sarcastico di uno Zappa, mio e suo idolo, per me è come averli ospiti e ricordare ogni volta che ci passo a fianco la loro musica.

Io che non sono un critico d’arte, posso solo dire che Beppe Casini è uno bravo, è l’unico in questo paese, a mia conoscenza, in grado di inventare immagini musicali e mescolarle con le sue visioni di donne, di maschere, di indiani, di gnomi e montagne, di animali veri o immaginari e risultare sempre e comunque credibile.

Ecco. E’ stato facile, in fondo, scrivere dell’Arte di un amico, senza sforzarsi troppo a inventare aggettivi inutili. Perché diciamoci la verità, ne basta sempre e soltanto uno : Beppe Casini è bravo. Punto.

Un PS doveroso : perché parlare qui di pittura? Intanto perché le copertine dei nostri dischi, quando esistevano, erano e restano per chi li possiede, delle vere opere d’arte; realizzate da artisti veri, creativi, fantasiosi, che hanno dato impulso a una cultura estetica che ha attraversato gli anni 60 fino ai 90, all’avvento del cd. Il mio amico è anche autore di alcune copertine di dischi che esegue con passione e istinto. E perché se amate la musica difficilmente non potrete amare anche la sua iconografia.  Se siete curiosi.

Beppe Casini : tagomago@fastwebnet.it

4 Commenti

  • Claudia ha detto:

    È geniale, adoro tutte le sue opere. Lo definirei un surrealista. Ha l’arte di sovrapporre elementi molto diversi tra loro e dargli un senso artistico, ironico ma profondo. Un grande

  • Fulvio ha detto:

    Chapeau!
    Gli Artisti di questa levatura che operano anche nei campi correlati alla musica dovrebbero essere tutelati come specie protetta.
    Personalmente odio il proliferare della computer grafica sulle copertine odierne che risultano artefatte e banali.
    Tra l’altro non capisco…in epoca di musica liquida un buon artwork dovrebbe essere una delle poche armi a disposizione per invogliare l’acquisto del supporto fisico…ma tant’è….
    Grazie Giancarlo
    Un saluto

  • Italo domenici ha detto:

    Straordinario, originale e geniale.

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